Per me, robot che aiutano nello svolgimento delle attività ordinarie.
Io amo l’innovazione, mi piace pensare a come poter semplificare il mio lavoro e quello altrui.
Grazie al mio ruolo in azienda ho il privilegio di studiare come poter automatizzare processi e studiare flussi per cercare di razionalizzarli ed integrarli con tool, ed è entusiasmante. Abbiamo sviluppato automi in grado di svolgere alcuni compiti ripetitivi sui sistemi aziendali del cliente, lasciando ai dipendenti il tempo per fare l’analisi preliminare e verificare i saldi a valle.
Bisogna, tuttavia, fermarsi e riflettere bene prima di affermare che tutto è automatizzabile ed è possibile rendere tutti i processi automatici.
È necessario valutare costi e benefici.
Non è sicuramente consigliabile automatizzare un processo che preveda l’elaborazione di pochi dati, molte eccezioni da gestire (quasi “uno-ad-uno”) o elaborazioni saltuarie. È indubbio che per poter rendere automatiche delle operazioni è necessario conoscere bene i processi, l’operatività e prendersi il tempo per studiare. Capire gli impatti, i reali tempi di gestione (prima e dopo automazione) e definire esattamente quello che si vuole ottenere… Credetemi, non è banale! Facile farsi prendere dall’entusiasmo del “si cambia tutto”, ma non è possibile e, talvolta, potrebbe essere dannoso!
È necessario riflettere anche sui benefici indiretti: il periodo in cui è necessario eseguire la lavorazione è in concomitanza con altre scadenze critiche per il team?
Il processo viene gestito da persone chiave che hanno diverse scadenze?
Con l’ausilio di un’automazione, sarebbe possibile liberare delle persone chiave, demandando ad altri colleghi la gestione del flusso?
Ci sono operazioni che hanno scadenze improcrastinabili e che potrebbero essere svolte da un programma, senza timori di ferie o assenze?