Qualche mese fa una studentessa al primo anno di Economia mi ha chiesto una mano per l’esame di economia 1, la contabilità le sembrava troppo lontana dal suo mondo. Aveva terminato il liceo e faticava a metabolizzare i concetti di rateo, risconto, rimanenze, variazioni finanziarie o economiche: “… tutto un po’ in dare ed un po’ in avere!” mi ha detto.

Si ostinava a voler incasellare tutto in rigide definizioni (attivo/passivo/variazione finanziaria) e in quindici minuti ha ripetuto in maniera compulsiva tutte le definizioni che aveva appreso. Esasperata.

POI ABBIAMO PRESO UN CAFFÈ E LE  HO CHIESTO…

Quanto ti costa l’assicurazione dell’auto in un anno?

Mi ha spiegato che aveva scelto un’assicurazione che le permettesse di pagare in due rate e che in un anno spende poco più di 370 euro “praticamente un caffè al giorno”. Sorridendo ha determinato la competenza di costo giornaliera e ha identificato la modalità che la esponesse meno dal punto di vista finanziario. “quindi io a novembre pago anticipatamente 6 mesi, ma il costo di quest’anno è pari ad 1 caffè al giorno per 2 mesi, 60 euro”, ed è proprio così che un risconto si è trasformato in “1 caffè al giorno per 4 mesi”. La magia del caffè. La contabilità col caffè.

Quanto hai consumato di luce da inizio anno fino a oggi?

Mi ha guardata con aria di sfida: “non può essere un risconto….” . Poi ha realizzato che non aveva ancora ricevuto la bolletta con i consumi dell’ultimo periodo e ha esordito “ho le bollette con i consuntivi dei primi mesi, faccio un rateo di stima per l’ultimo periodo… già: ricevo i consumi posticipatamente ma ho usato oggi la luce”.

Come fai a capire quanto spendi in cibo in una settimana?

I ragazzi hanno sempre una risposta fresca, spontanea :”io parto sempre dal frigo e dispensa vuoti, quindi è facile: faccio la spesa settimanale e se mangio tutto so quanto spendo in una settimana”. OK… ma se non consumi tutto? Gli alimenti acquistati ma che non sono entrati a far parte del processo produttivo (su un piatto), non devono essere considerati e vanno messi da parte per una nuova settimana. Molto semplicistico e non voglio banalizzare oltremodo il concetto di magazzino ma può essere una buona approssimazione?! E siccome non prendiamo il caffè al bar perché accantoniamo quell’importo per l’assicurazione, avanzeremo certo parte della confezione di caffè formato risparmio che è stata acquistata! E se non è contabilità questa!

In generale…

A tutti prima o poi è capitato di pensare “se volessi cambiare lavoro e cambiare vita, quanti soldi mi servirebbero per sopravvivere?” ; si procede poi con la lista dei beni di prima necessità: cibo, casa, auto, assicurazione, budget per abbigliamenti, bollette ecc… Così facendo determiniamo i costi fissi e il break even point ovvero la soglia sotto a quale non ci si può spingere (a meno di accettare di attingere ad un gruzzolo messo da parte, come le riserve). Abbiamo fatto un budget di spesa (basata sui consuntivi dei periodi precedenti, per settore merceologico e tipologia di servizi), determinato i costi fissi, e probabilmente anche un cash flow previsionale (pensando a tredicesime, scadenze assicurazioni e simili).

Potremmo andare avanti a lungo, magari lo faremo: la contabilità rientra in un caffè e abbiamo sempre tempo per una pausa caffè!

Tutto questo per dire che

L’ECONOMIA, IL CONTROLLO DEI COSTI, LE STIME, FANNO PARTE DEL QUOTIDIANO E CI AIUTANO A PRENDERE DECISIONI O CI DANNO CONSAPEVOLEZZA DELLA NOSTRA SITUAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA.

Analisi dei costi, previsione, competenza, esposizione finanziaria. Tutte le aziende, anche le più piccole, devono fare i conti con questi temi. A volte viene fatto in maniera più strutturata, altre volte meno. Ma non sono temi estranei alla vita di nessuno. La contabilità non è un termine vicino solo alle aziende o manager, è parte della vita quotidiana.

Anche le PMI devono accettare di dedicare risorse ed energie al controllo dei costi, analisi commesse, analisi tipologia dei costi per incrementare la consapevolezza e la possibilità di previsione e efficientamento. Se non vogliono dedicare risorse interne e appesantire la struttura, possono richiedere un aiuto esterno.

Katiuscia Marchesan